| Esce a fine novembre il nuovo CD di Luca Carboni "Musiche ribelli"... anche lui si da alle cover!
Non canzonette per la scelta dei brani che ne faranno parte. Tiitoli impegnati, come "Ho visto anche degli zingari felici" di Lolli, "Venderò" di Edoardo Bennato, "Raggio di sole" di De Gregori, "Vincenzina e la fabbrica" di Jannacci. Saranno persenti anche "Musica ribelle" di Finardi. Indecisioni ancora su Guccini, Bertoli, Dalla e Battiato.
In edicola oggi, 03 ottobre 2008, sul Corriere della Sera nazionale, un'intervista esclusiva a Luca Carboni per l'uscita del suo nuovo album: "MUSICHE RIBELLI". Verrà pubblicato a fine novembre il nuovo album di Luca Carboni intitolato “Musiche ribelli” (in omaggio al brano di Eugenio Finardi). Il disco sarà una raccolta di brani cantautorali rivisitati dall’artista bolognese che interpreta canzoni come “Venderò” di Edoardo Bennato, “Ho visto anche gli zingari felici” di Claudio Lolli, “Raggio di sole” di Francesco De Gregori, “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci e molte altre ancora: “La mia generazione rifiutava il linguaggio dei cantautori, voleva uscire dalla dimensione quasi esclusivamente sociale e politica dell’arte, spostando l’attenzione all’individuale, dal collettivo alla persona”, ha spiegato in cantante, “Quel mondo che mi sembrava lontano allora è ancora attuale da un punto di vista spirituale, e può suggerire anche una nuova dimensione politica e sociale”. Fuori dalla scaletta del disco sono rimasti cantautori come Lucio Battisti, Antonello Venditti e altri: “Pino Daniele non l’ho considerato perché la canzone napoletana non è il mio forte, De André perché ho provato ‘Via del campo’ ma non avevo la sua intensità, e così è stato anche con Venditti. Per Battisti invece… cercavo autori che avessero quella potenza della parola che ti può sconvolgere”. E i cantautori del domani? “Amo band come Baustelle e Subsonica, il pop di Elisa, ma per quanto riguarda i cantautori mi sembra che ci sia un buco generazionale, l’ultimo mi sembra Samuele Bersani che non è più un ragazzino”. (Fonte: Corriere della Sera)
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